Blue Flower

L’obesità è un disturbo alimentare?

Sicuramente, per molte persone che ne soffrono, si tratta di un disturbo alimentare vero e proprio.

In realtà, l’obesità è una condizione medica per cui il peso e la percentuale di massa grassa del soggetto sono superiori a quella che sarebbe considerata la normalità o, comunque, un’espressione di salute.

Per definire lo stato di obesità ci si avvale, di solito, di due misure:

  • l’Indice Di Massa Corporea (IMC) o, in inglese, Body Mass Index (BMI), che si calcola dividendo il proprio peso per il quadrato della propria statura. Ad esempio, se sono alta 1,80 e peso 62 kg: 62/1,80x1,80=19,3. Come stabilire se ci si trova in una fascia di normalità?
  • Il sottopeso si troverà al disotto di 18,5
  • Il normopeso tra 18,5 e 24,9
  • Il sovrappeso tra 25 e 29,9
  • L’obesità di I grado tra 30 e 34.9
  • L’obesità di II grado tra 35 e 40
  • L’obesità di III grado oltre 40

C’è da dire, però, che l’IMC non ci dice di cosa è fatto il peso della persona, cioè non è in grado di dirci qual è la percentuale di massa grassa e di massa magra che compongono il corpo dell’interessato. Infatti, il peso di per sé non è l’unico mezzo per farci capire se siamo sovrappeso o meno. Personalmente, ho incontrato persone che avevano uno stato di sovrappeso all’IMC ma una condizione di obesità ad altri accertamenti.

  • L’antropometria, cioè la misurazione di varie parti del corpo con il metro e con il plicometro, per stabilire la quantità di massa grassa presente nel corpo. in linea di massima, la percentuale di massa grassa normale per un uomo è 14-17% del peso e per una donna 21-24%. Tali percentuali possono variare in base all’attività svolta (ad esempio, negli sportivi è inferiore).
  • La BIA – Bioimpedenziometria, che viene svolta con un’apparecchiatura in grado di stabilire la quantità di massa grassa, di massa magra e di acqua presente nel corpo. A seconda del tipo di macchinario utilizzato, possono essere forniti anche altri dati. 

 

Ma allora perché in tanti considerano l’obesità una patologia psicologica? Perché spesso essa si accompagna a fame emotiva, abbuffate compulsive, sensi di colpa, bassa autostima se non addirittura disprezzo di sé, quando non addirittura a disturbi d’ansia e dell’umore. Le persone obese sanno fare le diete ma non riescono a mantenere il peso raggiunto per cui si ritrovano a mettere in atto il famoso yo-yo che, progressivamente, le farà aumentare di peso. Mancanza di volontà? Incapacità? Maledizione? I fattori sono tanti. E tanti sono quelli su cui possiamo intervenire.

È quanto spiego nel mio libro “Dimagrire imparando dai propri errori”.